Un frutteto di frutti antichi
Tanta voglia di un piccolo frutteto per avere finalmente tanta frutta di buon sapore, magari diverso da quello dei banchi di ortofrutta dei supermercati? E naturalmente frutti sani e salutari, privi di residui chimici, da poter mangiare con tutta la buccia? È un desiderio facilmente realizzabile, scegliendo fra le innumerevoli cultivar che vi offre il vostro Centro di Giardinaggio gli esemplari di varietà antiche. Infatti, molti fra i frutti antichi sono resistenti o tolleranti le principali avversità, e possiedono sapori dimenticati e piacevolissimi.
Quali vantaggi offrono i frutti antichi?
I frutti antichi locali offrono tanti vantaggi e quasi nessuno svantaggio.
Innanzitutto sono molto diversi rispetto ai frutti che trovate al supermercato: hanno sapori spesso più intensi, che la frutta industriale di oggi ha trascurato a favore di altre “virtù” durante la selezione varietale.
Poi, spesso si tratta di piante particolarmente adatte al clima della zona, cioè fioriscono in ritardo se è un’area di gelate tardive, o maturano presto i frutti in territori interessati dalle varie tignole e mosche della frutta (che depongono le uova più tardi).
Inoltre, possono essere varietà resistenti ad alcune malattie fungine, come la ticchiolatura del melo o la monilia dell’albicocco: ciò significa non dover cercare un fungicida e, soprattutto, non doverlo irrorare disertando il giardino per almeno un giorno.
Infine, alcune varietà offrono un raccolto di elevata conservabilità (alcune mele e pere antiche resistono in cantina per tutto l’inverno.
E il “quasi nessuno svantaggio”? Spesso i frutti sono più piccoli rispetto alle cultivar del supermercato, e a volte si verifica un’alternanza di produzione, ossia un anno di frutta da regalare e il successivo da centellinare (ma in questo caso basta diradare i frutticini in maggio quando sono troppo abbondanti, in modo da avere frutti in quantità giusta anche l’anno seguente).
Consigli per la scelta dei frutti antichi
Anche solo per una singola pianta, la scelta deve essere oculata, confrontandovi con chi ve la sta vendendo (quindi rivolgetevi al vostro Centro di Giardinaggio di fiducia).
In primo luogo documentatevi: esistono pochissimi libri sui frutti antichi, scritti da cultori della materia e quasi introvabili, e tante informazioni sul web, a condizione di scegliere articoli di buon valore scientifico.
Poi tenete presente che, se avete uno spazio limitato, dovete orientarvi verso varietà autofertili, che cioè siano in grado di autofecondarsi senza aver bisogno di un altro alberello della stessa specie ma di una varietà diversa e compatibile per la fecondazione dei fiori che permette la trasformazione in frutti.
Naturalmente dirigetevi verso specie compatibili con il clima della vostra zona: non ostinatevi a coltivare un fico a 1000 m sulle Alpi, né un melo ad Agrigento.
Soprattutto se avete un piccolo giardino, informatevi anche sul portainnesto su cui è innestata la varietà che vorreste acquistare. Il portainnesto infatti può determinare la crescita di un albero fino a 10 m d’altezza oppure solo a 2 m, decisamente più compatibile con un piccolo spazio. I Centri Giardinaggio che hanno anche una produzione propria di alberi da frutto potrebbero anche, su vostra richiesta, innestare la cultivar desiderata sul portainnesto più favorevole alle vostre condizioni pedoclimatiche, naturalmente nell’arco di un anno (l’operazione richiede il tempo di attecchimento della marza).
I frutti antichi resistenti
• Melo: Annurca poco sensibile all’oidio, Bella di Boskoop poco sensibile alla ticchiolatura, Gelata poco sensibile alla ticchiolatura, Gravenstein resistente alla ticchiolatura, Modenese resistente alla ticchiolatura, Rosa resistente alla ticchiolatura, Ruggine resistente alla ticchiolatura e all’oidio, Stayman poco sensibile alle crittogame.
• Pero: Conference resistente alla ticchiolatura, Curato resistente alla ticchiolatura, La Madernassa resistente alla ticchiolatura.
• Albicocco: Val Venosta resistente alla monilia.
• Pesco: Buco Incavato resistente alla monilia, Sant’Anna Balducci resistente alla monilia.
Alberi da frutto: un investimento
In ogni caso, qualunque varietà scegliate, tenete presente che coltivare un albero da frutto è un “investimento”: a differenza degli ortaggi, che producono dopo 1-2 mesi dalla messa a dimora, e delle piante da fiore che sono immediatamente decorative, i fruttiferi richiedono almeno un paio d’anni prima di vedere i primi frutti, e almeno 5-6 anni per avere una produzione accettabile (qualche chilo di frutti). Valutate bene questo desiderio, perché si tratta di allevare per alcuni anni un alberello che occupa spazio e richiede cure senza darvi granché in cambio.