Mosca dell’olivo, si combatte così

Mosca dell’olivo, si combatte così

Dalla seconda metà di settembre alla metà di ottobre la mosca dell’olivo è particolarmente attiva, grazie alle temperature di 20-27 °C per lei ideali e ai frutti (drupe, ossia le olive) in crescita. La polpa delle olive viene infatti mangiata dalle larve della mosca che scavano gallerie all’interno, conferendo ai frutti un odore sgradevolissimo che ammorba non solo l’oliva ma anche l’olio che se ne ricava ( “difetto di verme”).
Non solo gli olivicoltori professionisti combattono questo insetto, ma anche chi possiede poche piante, magari per ricavarne solo le olive in salamoia o alcuni litri d’olio, deve necessariamente attivarsi per scongiurare gli attacchi, pena il mancato raccolto.

Riconoscere la mosca dell’olivo
Bactrocera oleae (= Dacus oleae) è un insetto dell’ordine dei Ditteri, parassita specifico dell’olivo, sia coltivato sia selvatico. Si tratta di un piccolo moscerino, lungo 4-6 mm, di colore grigiastro, munito di ali, mentre la larva è bianca e lunga 3 mm.
La larva sverna nel terreno o nelle olive rimaste sull’albero; al Sud può svernare anche l’adulto nascosto negli anfratti della corteccia. Lo sfarfallamento degli adulti avviene all’inizio della primavera e la femmina incomincia a deporre le uova nei frutticini da giugno a luglio; le deposizioni riprendono poi da fine agosto sino a novembre (al Sud). Da Nord a Sud si hanno da 2 a 8 generazioni l’anno.

Che danni provoca
Le larve mangiano la polpa delle olive, dentro le quali scavano gallerie. Le olive colpite possono marcire o cadere anzitempo. Inoltre la mosca dell’olivo con la puntura può trasmettere la rogna dell’olivo, una grave malattia batterica causata da Pseudomonas savastanoi pv. savastanoi.
I danni sono particolarmente gravi quando le infestazioni avvengono in tarda estate e autunno, perché si perdono i frutti. Dalle olive attaccate si ricava un olio pessimo per sapore e aroma (ricorda la muffa).

Come si previene la mosca dell’olivo
Nell’oliveto familiare raccogliete con un rastrello a denti fitti e un retino tutte le olive cadute a terra e infestate dalle larve. In inverno nel Sud Italia avvolgete i tronchi con reti a maglie fittissime e tra fine febbraio e metà aprile trattate più volte i tronchi con un insetticida biologico a base di piretro.

Come si combatte
Già dal mese di maggio è importante monitorare la presenza dell’insetto mediante trappole cromotropiche (di colore giallo) e/o a feromoni (di cattura). Al superamento della soglia indicata sulla confezione si interviene con trattamenti insetticidi.
Contro le larve si interviene, al superamento della soglia del 10-15% di infestazione, con prodotti chimici a base di acetamiprid (acquistabili solo se avete il “patentino”) oppure con prodotti biologici quali Beauveria bassiana o Spinosad (scegliendo prodotti in libera vendita) che, penetrando all’interno del frutto, eliminano le larve.
Gli adulti invece vanno eliminati prima che depongano le uova. Intervenite sulla parte medio-alta della chioma, più soleggiata, con una miscela di insetticida (piretroidi) e attrattivo alimentare (esca proteica), al superamento della soglia dell’1-2% di infestazione. Anche questo trattamento, però, è possibile solo per chi è in possesso di patentino per l'acquisto dei fitofarmaci. Bisogna intervenire entro 1-2 giorni dal superamento della soglia e ripetere l’intervento dopo piogge intense (superiori a 20 mm), cadute nei primi giorni dopo il trattamento, che ne diminuiscono molto l’efficacia.
Utilizzando invece i metodi biologici, potete basarvi sulla cattura di massa con le trappole contenenti attrattivi alimentari associati a un insetticida di contatto (metodo Attract and Kill) o sui sali di rame utili contro i funghi dell’olivo, che, indirettamente controllano anche la mosca dell’olivo.

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