Forzare i bulbi per Natale
Che bello sarebbe avere la primavera proprio durante le feste di Natale, con profumi e colori dentro casa… Ebbene sì, potete ottenerla in modo molto semplice: forzando alcune specie di bulbi in modo da averle in fiore proprio a fine dicembre. Ma dovete pensarci adesso, perché il procedimento, per quanto facilissimo, richiede un paio di mesi di tempo.
Forzare i bulbi: quali specie scegliere?
Il più facile in assoluto è l’ippeastro (Hippeastrum), chiamato comunemente Amarillis, perché il grosso bulbo è già stato forzato dai produttori, e basta invasarlo per farlo partire, tenendolo in casa a 20 °C e annaffiandolo con mezzo bicchiere una volta a settimana.
Con un po’ più di attenzioni, però, potete creare un giardino in vaso con i giacinti (Hyacinthus), i narcisi (Narcissus) e i crochi (Crocus), nonché i muscari (Muscari) e i tulipani botanici (Tulipa) che però richiedono più tempo e vanno trattati già a inizio ottobre (servono 3 mesi per la fioritura).
Procedimento n. 1, per chi ha spazio
Piantate i bulbi in vasi piccoli (dimensioni appena superiori al diametro del bulbo stesso e di altezza sufficiente a contenere la base del bulbo e le radici che ne fuoriescono. Il bulbo va posizionato facendo emergere la punta dal terriccio, che intorno deve essere ben pressato. Si possono mettere anche più bulbi in ogni vaso, a 2 cm di distanza uno dall’altro. Se mescolate le specie, otterrete fioriture a scalare.
Il terriccio deve essere leggero: perfetto un normale terriccio per piante verdi miscelato a sabbia grossolana di fiume.
I contenitori vanno posti in luogo buio e fresco (temperature attorno ai 8-10 °C) per almeno 3 settimane.
Le innaffiature devono essere regolari e la terra deve rimanere sempre appena umida.
Trascorse 3 o 4 settimane potete spostare i vasi in ambiente luminoso a circa 15 °C a simulare l’arrivo della primavera.
Quando i germogli hanno raggiunto un’altezza di 3-5 cm, spostate il vaso in una stanza a 18-20 °C, dove nel giro di 2-3 settimane si formerà lo stelo fiorale.
Procedimento n. 2, per chi ha poco spazio
Dopo l’acquisto, mettete i bulbi in frigorifero, nello scomparto dell’ortofrutta, in un sacchetto di carta forato. Lasciateceli per 3-4 settimane controllando ogni 3 giorni che non si formino condensa o muffe.
Riprendete i punti 1, 2, 4, 5 e 6 del paragrafo precedente.
Procedimento n. 3, per chi non ha tempo né spazio
Idoneo per i giacinti.
Munitevi degli appositi vasetti sagomati in vetro trasparente – reperibili nei Centri Giardinaggio – e riempiteli d’acqua fino a che il bulbo appoggiato sull’imboccatura del vasetto abbia solo la base a contatto con l’acqua, ma non sia immerso nel liquido.
Ponete il vasetto in un luogo luminoso e caldo (20 °C), rabboccando l’acqua se dovesse calare.
In questo caso i tempi si accorciano a 45-50 giorni per ottenere la fioritura.
Il procedimento è adatto anche all’ippeastro, in questo caso riutilizzando un largo barattolo di vetro.
Quanta ecosostenibilità c’è nel forzare i bulbi?
La forzatura è un procedimento inventato dall’uomo per assecondare i propri desideri estetici, ma se chiedessimo ai bulbi quanto sono felici di venire trattati in questo modo, sicuramente storcerebbero la bocca, o meglio il germoglio… Non tanto per la forzatura termica, ma per un paio di azioni che si compiono durante il processo.
La piantagione viene eseguita in maniera errata: i bulbi dovrebbero rimanere interrati completamente (tranne quelli di ippeastro) e non per metà emersi dalla terra. Questa sarebbe la messa a dimora corretta.
A fine fioritura e completo ingiallimento foglie i bulbi andrebbero interrati in giardino, e mai buttati: in piena terra potranno fiorire ancora per anni, riscattando completamente la scarsa sostenibilità della forzatura.