Marimo, verde vivo senza impegno
Cercate una forma di vita verde a impegno ridottissimo, quasi zero? Lasciatevi conquistare dai marimo, alghe verdi immerse in un barattolo d’acqua nel quale rimangono vive e “animate” per anni a fronte di pochi minuti d’impegno vostro al mese! Li trovate in tutti i Centri di Giardinaggio, in diverse composizioni (una o più alghe rotonde, con un letto di sassolini sul fondo e svariate forme e dimensioni del barattolo di vetro trasparente che le contiene) per scegliere quella che più vi piace e fa al caso vostro.
È un’alga giapponese
Il marimo è un’alga (Aegagropila linnaei, chiamata anche Cladophora) di forma tondeggiante, originaria dei laghi sparsi fra Australia, Scozia, Estonia, Islanda e Nord America, ma soprattutto in Giappone: il nome viene infatti da due vocaboli nipponici, “mari”, ossia “palla rimbalzante”, e “mo”, cioè “tutto ciò che vive in acqua”. In Italia, invece, viene definita anche “alga palla”, per la forma arrotondata.
L’alga palla venne scoperta in Giappone nel 1898 nel lago Akan. Narra una leggenda che due innamorati, per sfuggire alle famiglie che ne osteggiavano l’amore, si recarono sulle rive del lago dove, piuttosto che essere separati, scelsero di morire insieme tuffandosi negli abissi. Le loro anime loro spiriti si trasformarono nelle sfere verdi, simbolo di amore eterno, per sempre unite.
Nella Terra del Sol Levante il marimo quindi è ritenuto il simbolo d’amore eterno, di prosperità e portafortuna: viene regalato alle giovani coppie, e tramandato di generazione in generazione all’interno della stessa famiglia. In Italia ed Europa viene utilizzata negli acquari d’acqua dolce e ora anche come Home Décor, idea regalo o bomboniera.
In natura è in grado di vivere oltre 100 anni: aumenta solo di pochi millimetri l’anno se vive in penombra.
Come tenere il marimo
Mantenere un marimo è veramente facile: prendete un vaso di vetro chiaro e trasparente (l’alga svolge la fotosintesi clorofilliana), della capienza di almeno 500 ml e preferibilmente munito di un tappo di chiusura di alluminio, sughero o plastica, che evita l’ingresso della polvere e una possibile moltiplicazione di larve di zanzara. Per renderlo più ornamentale, sul fondo potete mettere coralli, sassolini, ciottoli, conchiglie e altri elementi decorativi, ben lavati e privi di residui organici e inorganici.
Poi riempite con acqua di rubinetto (lasciata riposare per 24 ore in una bacinella in modo che evapori il cloro) o minerale naturale – comunque acqua dolce, mai salata – fino a tre dita sotto il bordo e inserite il marimo, chiudete il tappo e posizionate il vaso o barattolo in interni, in un punto luminoso ma mai raggiunto da fonti di calore o raggi solari, meglio se è a temperatura costante di 18-20 °C. Il sole surriscalda infatti l’acqua, ma il marimo non ama temperature superiori a 25 °C: in estate potete cambiare l’acqua anche ogni giorno per abbassare il più possibile la temperatura.
Nelle altre stagioni, invece, l’acqua va cambiata ogni 10-15 giorni, pulendo con una spugnetta dedicata (priva di detersivi) la parete del barattolo. In questo caso, passate il marimo velocemente sotto l’acqua corrente, strizzatelo leggermente con la mano, fatelo rianimare sul palmo della mano e poi rimettetelo nell’acqua nuova.
Il marimo può resistere fuori dall’acqua per un massimo di 24 ore con 20 °C, mentre se è chiuso in un sacchetto di plastica trasparente (senz’acqua) può arrivare a 20 giorni di sopravvivenza a temperatura costante. È tuttavia meglio rimettere l’alga nell’acqua subito dopo la pulizia, per evitarle uno stress.
Problemi con il marimo
Se il marimo diventa marrone, significa che la luce naturale è troppo scarsa. Se diventa giallo o grigio, la temperatura dell’acqua è troppo elevata e va sostituita con acqua fresca. Se si divide in due parti, si può “ricucire” con un filo di nylon annodato intorno ai due monconi. Se non “balla”, si può aggiungere mezzo bicchiere di acqua gassata, ma non più di una volta a settimana; però, se il marimo è molto grosso, difficilmente si muoverà in poca acqua: serve un contenitore più grande.
Il “ballo” del marimo
Infatti il marimo piace anche perché “danza”: quando l’alga compie la fotosintesi clorofilliana alla luce del giorno, si formano sugli steli numerose sferette d’ossigeno, che fanno fluttuare nell’acqua la sfera, come se ballasse, perché sale verso l’alto e ruota su se stessa. Infatti l’alga è rappresentata da numerosissimi fusti sottilissimi, di colore da verde brillante a verde scuro: essendo priva di radici, tramite i fusticini assorbe grandi quantità di nitriti, nitrati e altri componenti ammonici presenti nell’acqua, rilasciando appunto ingenti quantitativi di ossigeno sotto forma di bollicine visibili sugli steli. Questo stesso ossigeno è prezioso negli acquari per i pesci di piccole dimensioni come il guppy (non quelli più grandi, tipo pesce rosso, perché si cibano dell’alga), per i gamberetti a cui fornisce rifugio, e per contrastare la proliferazione di altre alghe non utili.